Cosa mangiare prima di un viaggio ?

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Cosa mangiare prima di un viaggio ?

Chi deve affrontare un viaggio in auto e soprattutto chi di solito utilizza l’automobile per lunghi tragitti deve curare la propria alimentazione, poiché è in grado di condizionare le capacità di attenzione e di concentrazione. Ecco dunque alcuni consigli su quale sia la eco-dieta ideale per gli automobilisti.

Prima di mettersi alla guida bisogna essere riposati, rilassati preferibilmente non aver mangiato troppo, ma nemmeno troppo poco. Se infatti un lungo pasto è da evitare poiché appesantisce e favorisce la sonnolenza, lo è altrettanto la carenza di nutrimento; il rischio di ipoglicemia potenzialmente derivante dal digiuno può infatti essere causa d’incidenti.

Meglio frazionare i pasti, mangiando meno e più spesso. Innanzitutto è bene fare una buona colazione, che preveda magari un bicchiere di latte, del caffè, biscotti e fette biscottate. Chi però non ama il dolce può optare per il salato, magari con un toast con prosciutto crudo e un po’ di sana frutta fresca. Attenzione però: se soffrite di mal d’aiutoè meglio evitare il latte. Scegliere in questo caso unicamente acqua naturale fresca, da bere anche durante il viaggio così da mantenersi perfettamente idratati.

Evitare sia per pranzo che per cena i pasti pesanti e ricchi di grassi, perché restano a lungo nello stomaco e provocano sonnolenza, portano a un calo dei riflessi e dell’attenzione. Per questi motivi è facilmente possibile comprendere perché non solo ideali quando si è – o ci si sta per mettere – al volante. È preferibile scegliere un primo piatto leggero oppure un secondo piatto scarso di grassi, insieme a un contorno di verdure. Gli alcolici sono proibiti.

E se si parte di pomeriggio? Sarebbe preferibile prestare attenzione al pranzo, fare un piccolo riposino (di massimo 30 minuti) e mettersi alla guida avendo cura prima di consumare uno spuntino, come un toast leggero oppure yogurt e frutta. Ciò eviterà eventuali cali glicemici. Attenzione a non abusare del caffè e bevande energizzanti, poiché se assunte in dose eccessiva possono causare iperattività e rappresentare un pericolo per chi guida.

Chi deve affrontare un viaggio serale può ricorrere agli stessi consigli, optando per pasti leggeri, consumati spesso, privi di bevande alcoliche, e con una buona quantità di acqua da portarsi anche dietro. Invece, di seguito alcuni suggerimenti per chi deve trascorrere molto tempo in auto:

Non mangiare per noia: intrattenetevi durante la guida con altre cose, come ad esempio l’ascolto del CD preferito, un interessante compagno di viaggio e via dicendo;

Occhio agli snack: c’è chi al volante ha la cattiva abitudine di mangiare qualcosa ogni tanto, come una barretta di cioccolato o delle patatine. Mangiare mentre si guida può essere però davvero pericoloso;

Idratarsi con acqua e stare attenti a non esagerare con la caffeina e le bevande zuccherate;

Il viaggio sarà lungo? Portate con voi un pasto sano da consumare non mentre si guida, ma in un’apposita area per la sosta. In questo caso bisogna assicurarsi di non escludere i carboidrati, poiché forniscono la giusta energia all’organismo.

Come e quando mangiare

L’energia fisica, ma anche quella mentale di cui abbiamo bisogno allorché ci accingiamo a compiere un viaggio, dipendono da una corretta alimentazione.

Il pasto assunto subito prima di partire oppure durante il viaggio deve solamente servire a togliere la sensazione di fame; si sceglieranno quindi alimenti di facile digeribilità, con prevalenza di carboidrati.Andrà benissimo il pane, la pasta o qualche dolciume.

Se si può prolungare la sosta dopo il pasto, prima di ripartire, allora ci si può permettere anche del prosciutto crudo o della carne ai ferri. In entrambi i casi è meglio evitare i grassi contenuti ad esempio nei salumi, nelle carni grasse e di maiale, nella crema, nel mascarpone, ecc.


Ai cibi conservati e quelli cotti vanno preferiti alimenti freschi e genuini per non rinunciare all’apporto di vitamine e proteine necessarie in un’attività come la guida, che comporta fatica psico-fisica.

Cosa e come bere

La guida comporta la necessità di rimanere per un determinato tempo in un ambiente chiuso con un microclima artificiale.

L’eccesso di calore provoca la sudorazione, si avverte la necessità di bere per eliminare la sete. D’estate fa piacere consumare una bevanda fredda. Per evitare problemi gastrici o acidità converrebbe scegliere una bevanda fresca, non fredda; si dovrà bere a piccoli sorsi, intervallati da periodi di pausa, al fine di eliminare la sete con gradualità.

La sudorazione comporta anche la perdita di sali che l’acqua o le bevande normali non riescono ad integrare, a meno che, non vengano assunte in grandi quantità; in questo caso però si otterrrà, quale effetto sgradito, una spiacevole sensazione di peso sullo stomaco. Quando il caldo è intenso e la necessità di bere si fa più assillante, potremmo ricordarci degli sportivi e copiarli. Infatti, si tratterà di scegliere bevande specifiche, alle quali sono aggiunti sali di potassio, cloro, magnesio, vitamine B e C e addolcite con zuccheri semplici.

Prima di partire non dimenticare di fare il check anche alla tua auto.

Ecco qui di seguito quali sono i controlli che suggeriamo di fare:

  1. pastiglie freno anteriori e posteriori

  2. dischi freno anteriori e posteriori

  3. tergicristalli

  4. liquido lavavetri

  5. olio motore

  6. filtri aria abitacolo e motore

  7. lampadine

  8. controllo visivo geometria del veicolo

  9. conformità e usura pneumatici

  10. pressione pneumatici e ruota di scorta

  11. controllo luminosità dei fari.

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Prima di partire e in viaggio…

Il tempo che dedichi al controllo del tuo veicolo e alla cura del tuo stile di guida si sa, è tutto guadagnato, ma il buon senso non è sempre sufficiente. A cosa esattamente è necessario prestare attenzione?

  1. Ruote e pneumatici

  2. Ammortizzatori, sterzo e freni

  3. Visibilità

Ruote e pneumatici:

Profondità degli intagli del battistrada


Per legge, deve essere di almeno 1,6 millimetri su tutta la superficie. Ma questo è un “valore limite”, che non assicura le migliori prestazioni soprattutto su terreno bagnato.

Pressione


Uno pneumatico leggermente sgonfio peggiora la stabilità in curva e rende il veicolo insicuro sul bagnato. La pressione normale di esercizio è indicata sul libretto d’uso; se il veicolo è molto carico e si prevede un viaggio lungo, è opportuno aumentarla leggermente.

Integrità dello pneumatico


Tagli e lacerazioni sui fianchi dello pneumatico possono essere pericolosi se hanno intaccato le “tele” della struttura. Cambiatelo senza esitazioni. Ricordate che uno pneumatico nuovo, appena montato, necessita di almeno un centinaio di km di “rodaggio” e di stabilizzazione prima di fornire il meglio delle proprie prestazioni. Per i primi 100 km, quindi, guidate “piano”. Su ogni asse gli pneumatici, per legge, devono essere dello stesso tipo.

Cerchione
Le deformazioni ed ammaccature del cerchione producono vibrazioni allo sterzo, possono contribuire al distacco dello pneumatico, fanno sfuggire l’aria negli pneumatici “tubeless” (senza camera d’aria). Una accurata “ribattitura” può eliminare l’inconveniente, ma questa non è possibile su alcuni tipi di cerchioni in lega. E’ preferibile sostituire il cerchione piuttosto che rinunciare al vantaggio delo pneumatico “tubeless” che, in caso di foratura, impiega più tempo a sgonfiarsi.

 

Ammortizzatori:

Se scarichi producono instabilità in curva ed in frenata. Se il veicolo “saltella” o se alla fine di una curva rientra violentemente in orizzontale, fate verificare gli ammortizzatori: non servono solo per la piacevolezza di marcia, sono un elemento importante per la sicurezza, assicurando il contatto costante tra i pneumatici e la strada ed il mantenimento dell’assetto del veicolo.

Sterzo:

Se girando lo sterzo a destra e a sinistra di 3-4 cm le ruote non si muovono affatto significa che il “gioco” dei tiranti dello sterzo è eccessivo. Se a ruote dritte lo sterzo non è “centrato” significa che è mal regolato. In entrambi i casi, occorre una verifica: potrebbe bastare una semplice regolazione, ma potrebbe essere l’indizio di pericolo di un guasto più serio, ad esempio alla scatola dello sterzo.

L’irrigidimento dello sterzo e il “tirare” da un lato sono quasi sempre indizio di foratura del pneumatico. Per la sostituzione, adottate tutte le opportunecautele se siete costretti a farlo a margine della strada. Se però non si tratta di foratura, potrebbe essere un guasto serio: meglio fermarsi!

Vibrazioni allo sterzo possono essere causate da una squilibratura dei pneumatici, da un cerchione deformato, da deformazione della sospensione o della tiranteria dello sterzo: occorre una verifica. Se accompagnate da rumori secchi ad ogni giro di ruota, da irrigidimento dello sterzo e dalla tendenza a spostarsi di lato possono essere indizio di gravi guasti alla sospensione o ai giunti di trasmissione anteriore. Occorre fermarsi subito.

Freni:

Dopo il lavaggio del veicolo i freni sono bagnati, e lo stesso accade quando si attraversano tratti di strada allagati. Fate due o tre frenate abbastanza decise, in modo da scaldarli e far evaporare l’acqua, oppure percorrete un centinaio di metri con il freno solo leggermente premuto.

Al minimo accenno di allungamento dello spazio di frenata, o di sbandamento o rumori “strani” in frenata, fate verificare subito il sistema frenante. Alcune vetture sono dotate di una spia luminosa che si accende sul cruscotto quando le “pastiglie” sono consumate: a quel punto è necessario sostituirle subito. Il fatto che la spia sia spenta non significa però che i freni siano a posto: potrebbe essere guasta!

E’ importante anche la verifica del livello del liquido dei freni, nell’apposito serbatoio. Anche per esso talvolta esiste un’apposita spia luminosa, ma non confidate solo su di essa.

Una verifica dei freni (pastiglie e livello liquido) è indispensabile almeno ogni 20.000 km, e ad intervalli anche minori se si circola prevalentemente in città, dove i freni sono maggiormente soggetti od usura.

Anche il freno ha bisogno di un periodo di “rodaggio” e stabilizzazione dopo la sostituzione di pastiglie o dischi: per un centinaio di km guidate con estrema prudenza. Se, quando tirate il freno a mano, sentite che la corsa della leva è troppo lunga (in genere, dovrebbe bloccarsi non oltre il quinto o sesto scatto) o che oppone scarsa resistenza, fatelo verificare subito: potrebbe essersi rotto o allentato il tirante, o potrebbero essere consumati i freni posteriori.

Se parcheggiate in salita o in discesa, oltre al freno a mano lasciate inserita la prima marcia. Prima di inserire il freno a mano pigiate a fondo il pedale del freno e poi tirate la leva fino al massimo: in questo modo la tiranteria si sollecita di meno ed il bloccaggio è assicurato.

Naturalmente, non dimenticate di tenere in efficienza tutto il veicolo ed in particolare il motore: un guasto improvviso non solo può rovinarvi il piacere di un viaggio e procuravi disagi, ma può imporvi una sosta di emergenza in situazioni di pericolo. Consultate il libretto di uso e manutenzione e mantenete in efficienza il veicolo avvalendovi di meccanici esperti.

Luci e fari:

Sono fondamentali per vedere ed essere visti. Portate sempre lampadine e fusibili di scorta (le caratteristiche sono indicate sul libretto d’uso del veicolo); questo vi metterà anche al riparo da contravvenzioni se viaggiate con qualche luce guasta. Però, non trascurate di verificare regolarmente il funzionamento delle luci più importanti: indicatori di direzione, luci di stop, luci di posizione, fari. Il mancato funzionamento di un indicatore di direzione è rivelato dalla alterazione del ritmo di lampeggio degli altri, e può essere facilmente verificato in un colpo solo accendendo il comando delle luci di emergenza. Per le luci di stop, se non avete nessuno che può azionare il pedale, basta appoggiarvi sopra un peso qualunque: in genere è sufficiente un piccolo movimento per azionare l’interruttore elettrico che vi è collegato.

Alcuni modelli di veicoli sono dotati di lampadine spia che denunciano il guasto delle singole luci. Anche in questo caso, non fate esclusivo affidamento su di esse. La sostituzione di luci di stop, luci di posizione, indicatori di direzione è stata molto semplificata nei modelli più recenti e spesso è veramente banale: consultate il libretto d’uso.

Vetri e tergicristallo:

La parte interna del parabrezza è sempre la più trascurata, ma questo può produrre gravi disturbi alla visibilità di notte o al tramonto, quando la luce dei fari degli altri veicoli o il sole basso creano un “muro di luce” difficilmente superabile. Una regolare pulizia, soprattutto d’inverno, è un grosso aiuto alla sicurezza. Non trascurate il lunotto posteriore! Il tergicristallo dovrebbe essere sempre ben funzionante; la parte in gomma della “spazzola” dovrebbe essere integra, non dentellata e non consumata. Cambiate le spazzole – o la sola parte di gomma, venduta “a metro” dagli autoricambisti – all’inizio dell’inverno. Deve funzionare bene anche il “lavavetro”, alimentato dall’acqua contenuta in un’apposita vaschetta all’interno del vano motore, in una posizione che è indicata dal libretto di manutenzione del veicolo. In genere la vaschetta contiene tra mezzo litro ed un litro d’acqua, sufficiente per uno spruzzo d’acqua continuo di circa 1 minuto: rabboccatela regolarmente, attingendo ad esempio da un recipiente (di 2-3 litri) che è opportuno portare sempre in vettura e che può essere utile anche per il radiatore. Nella vaschetta del lavavetro mettete anche del liquido detergente ed antighiaccio che, se acquistato dagli autoricambisti in confezioni grandi, è molto economico ed elimina la patina di grasso e sporcizia.

Naturalmente, non dimenticate di tenere in efficienza tutto il veicolo ed in particolare il motore: un guasto improvviso non solo può rovinarvi il piacere di un viaggio e procuravi disagi, ma può imporvi una sosta di emergenza in situazioni di pericolo. Consultate il libretto di uso e manutenzione e mantenete in efficienza il veicolo avvalendovi di meccanici esperti.

 

 

Gli pneumatici: quali scegliere e come leggere le sigle

Gli pneumatici per la maggior parte delle persone sono considerati come oggetti sconosciuti, misteriosi e si accorgono di loro solo quando si bucano! Questo totale (o quasi) disinteresse nei loro confronti è un gravissimo errore che commettono regolarmente 7 automobilisti su 10. Non dobbiamo dimenticare però che gli pneumatici sono fondamentali per la nostra sicurezza durante il viaggio, tanto quanto ABS Airbag!

EVOLUZIONE TECNOLOGICA – Negli ultimi anni anche gli pneumatici, come del resto l’intera automobile, si sono evoluti tanto da arrivare a realizzare e commercializzare pneumatici che possono resistere per decine e decine di chilometri totalmente sgonfi a causa di una foratura; per non parlare poi degli pneumatici da formula 1 che sono “di un altro pianeta”. Al giorno d’oggi ormai tutte le vetture di nuova produzione sono dotate di un’infinità di congegni elettronici che indubbiamente hanno contribuito a rendere molto più sicura la nostra automobile (ABS – ESP), ma che senza l’ausilio di validi pneumatici perderebbero la loro efficacia. E’ dimostrato che un’automobile dotata di ABS per arrestarsi ad una velocità di 100 Km/h impiega 40 metri, percorsi in circa 3 s.; la stessa automobile equipaggiata con pneumatici usurati per fermarsi alla stessa velocità impiega ben 50/60 metri, percorsi in circa 6 s!!

MAI TRASCURARLI – Questo dimostra quanto sia efficace avere e mantenere pneumatici in buone condizioni; inoltre si evidenzia chiaramente che pur possedendo un auto dell’ultima generazione, è indispensabile comunque avere ottimi pneumatici che possano interagire con i vari sistemi elettronici dell’auto. E’ importante seguire le indicazioni degli pneumatici riportati sul libretto dell’auto: dalla pressione di gonfiaggio (per tutti e 5 i pneumatici… si perché il ruotino di scorta non va mai dimenticato!), alla marca (se consigliata); tutte queste informazioni non sono state scritte per semplice passatempo, ma sono frutto di innumerevoli prove dinamiche, di durata e di tenuta effettuate dai collaudatori professionisti della casa madre.

LEGGERE LO PNEUMATICO – Ma è anche importante saper leggere il proprio pneumatico e all’occorrenza saperlo cambiare.


Le caratteristiche rilevanti di un pneumatico: marcature secondo regolamento ECE-ONU

Ecco per voi una chiara figura che fa al caso nostro! Le caratteristiche rilevanti di un pneumatico: marcature secondo regolamento ECE-ONU

1. Senso di rotazione obbligato, nei pneumatici con intagli asimmetrici che prevengono l´aquaplaning solo se ruotano nella direzione corretta; questo implica che un pneumatico, montato su cerchione, non può essere impiegato su un lato diverso
2.TWI: in corrispondenza dell´indicatore di usura, un tassello che compare all´interno di una scanalatura principale del battistrada per indicare che si è raggiunto lo spessore minimo di legge di 1,6 mm
3. larghezza della sezione (in mm) e altezza della sezione, come percentuale rispetto alla larghezza della sezione (in questo caso, l´altezza della sezione è il 70% della larghezza, cioè circa 130 mm)
4. R = pneumatico a struttura radiale; se utilizzabile a velocità superiore a 240 km/h, il simbolo è ZR
5. “Tubeless”: può essere utilizzato senza camera d´aria
6. numero DOT (*): indica la settimana (prime due cifre) e anno (ultima cifra o ultime due cifre) di costruzione
7.  M+S (o anche M/S, M&S, M.S): indica un pneumatico “per uso invernale”, cioè particolarmente adatto per pioggia, neve sciolta e fango e basse temperature; inadatto per uso ad alte temperature ed all´asciutto
8. “Reinforced”: presente quando il pneumatico, nel tipo per veicoli merci leggeri, ha una struttura rinforzata rispetto al tipo per autovetture
9. simbolo indicante che il pneumatico è di tipo “run flat”, in grado cioè di funzionare anche sgonfio ad una velocità di almeno 80 km/h per una distanza di 80 km; in questo caso è presente anche la lettera F prima dell’elemento 11 (diametro del cerchione)
10. marchio di omologazione, secondo Regolamento ECE-ONU (tipo a) oppure secondo la Direttiva 92/23 (tipo b); il numero dentro la cornice indica il Paese di omologazione, i numeri dalla terza cifra in poi fuori della cornice indicano il numero di omologazione
11. diametro del cerchione, in pollici
12. “indice di carico“, un numero in codice che, secondo una tabella (vedi sotto), indica il carico massimo ammesso sulla ruota
13. “indice di velocità“, un codice alfabetico che, secondo una tabella (vedi sotto), indica la velocità massima alla quale può essere usato il pneumatico; nelle prove di omologazione, questa velocità viene mantenuta per 20 minuti e alla fine di essa il pneumatico non deve presentare danni.

(*) DOT – Il DOT (Department Of Transportation = Dipartimento dei Trasporti Americano) è una marcatura legale richiesta in molti Paesi per poter commercializzare il prodotto. La presenza quindi di DOT significa che il pneumatico eguaglia o supera gli standard di sicurezza del Department of Trasportationis.

Esempio di DOT:

  1. il pneumatico eguaglia o supera gli standard di sicurezza del Department of Trasportation;

  2. Codice di fabbricazione (assegnato dal DOT);

  3. Codice di misura del Pneumatico;

  4. Simboli opzionali riferiti al produttore (per l’identificazione della marca e altri importanti caratteristiche);

  5. Data di fabbricazione (prime due cifre settimana, ultime due anno).

 

TABELLA INDICE DI CARICO

 

TABELLA INDICE DI VELOCITA’

 

SIMMETRICI, ASIMMETRICI O DIREZIONALI? – Gli pneumatici possono essere:

  • SIMMETRICI: presentano lo stesso identico disegno ed intaglio del battistrada sui due lati. Sono pneumatici con tecnologia consolidata che trovano spazio su vetture utilitarie o che comunque non richiedono particolari esigenze di tenuta;

  • ASIMMETRICI: hanno un disegno degli intagli del battistrada differente tra interno ed esterno che li rende adatti ad esigenze diverse. L’esterno, meno intagliato, garantisce ottime risposte in curva e massima tenuta sull’asciutto mentre l’interno, più intagliato, permette al meglio il drenaggio e l’evacuazione dell’acqua in condizioni di bagnato;

  • DIREZIONALI: presentano un disegno del battistrada a freccia, convergente verso il centro. Sono particolarmente indicati per vetture sportive o comunque ad alte prestazioni in quanto garantiscono un’ottima tenuta, grazie alla maggior trazione esercitata verso il centro del pneumatico. Il disegno a freccia garantisce inoltre una ottima tenuta sul bagnato. Sono pneumatici da girare spesso perché tendenti a diventare rumorosi se si scalinano, soprattutto al posteriore.

QUANDO SOSTITUIRLI – Tutto ha un inizio e una fine, e le nostre amate gomme non si possono sottrarre a questa “legge naturale”. Per capire se è arrivata l’ora di cambiare le gomme alla nostra auto bisogna ispezionarle con cura per capire il loro stato d’usura o la presenza di segni d’invecchiamento. Uno pneumatico potrebbe avere un’età effettiva di soli 3 anni, ma dimostrare già segni di invecchiamento come crepe sui fianchi o bolle d’aria. Questi segni dovrebbero subito indirizzarci verso un gommista per la sostituzione. E ricordatevi che anche le gomme montate su un veicolo sempre fermo invecchiano, anzi, lo fanno più precocemente

STATO D’USURA – I pneumatici sono dotati di “indicatori di usura” che evidenziano sul battistrada, sotto forma di strisce trasversali lisce, quando la profondità di scultura residua è di soli 1,6 mm. Tale profondità di 1,6 mm è divenuta la minima ammessa con l’art. 66 Legge 142 del 19-2-1992. Ci sentiamo, però, in dovere di raccomandare la sostituzione degli stessi ben prima del raggiungimento del limite legale. Il limite di 1.6 mm imposto dalla legge è infatti poco sicuro soprattutto ai fini di un’ottima aderenza su fondo bagnato, o in altre situazioni con coefficienti di aderenza molto bassi. Nel caso di avverse condizioni meteo, infatti, l’aderenza sarebbe compromessa dal fatto che le scanalature di 1.6 mm di spessore non potrebbero riuscire a far defluire l’acqua all’esterno con rischi di acquaplaning e perdite di aderenza. Inoltre c’è da ravvisare che le attuali mescole tendono ad indurirsi dopo circa 4 anni e quindi difficilmente (per non dire mai) si consumeranno del tutto. Quindi ormai prassi comune cambiare le gomme più per una questione di età (appena si induriscono diventano molto scivolose) che d’usura. Non fatevi ingannare dal battistrada “ancora buono” e procedete al cambio gomme, la vostra auto vi sembrerà tornata quella di una volta! Con un aumento considerevole della vostra sicurezza.

CAMBIO GOMMA – In caso di cambio gomma serrare i bulloni secondo la sequenza prescritta, utilizzando la chiave dinamometrica, avendo cura di di attenersi alle coppie di serraggio prescritte dal costruttore del veicolo. Ovviamente se siete rimasti fermi per strada e avete cambiato la gomma personalmente stringere le viti più che potete ma senza esagerare.

Vi ricordiamo che inizialmente la manovra di allentamento dei bulloni deve essere eseguita con vettura “a terra” e solo successivamente si dovrà provvedere ad alzare la vettura con l’apposito crick. Importante è allentare solamente i bulloni e svitarli completamente una volta alzata la vettura, assicurandosi di posizionare la base del crick nella migliore maniera possibile.

Ricordatevi che: AVERE PNEUMATICI IN OTTIME CONDIZIONI PUO’ SALVARVI LA VITA!