Aderenza su bagnato

Sono numerosi i parametri rilevanti per la sicurezza: tra questi citiamo la tenuta di strada, il controllo direzionale, la capacità di frenata ad alta velocità su superfici bagnate e asciutte ed il comportamento all’aquaplaning.

La logica conseguenza della capacità di frenare/aderire su superfici bagnate è l’aderenza sul bagnato. Questa, giudicata essere la situazione più rappresentativa in Europa, è un parametro fondamentale per la sicurezza e misura la capacità del pneumatico di arrestare, quanto più rapidamente possibile, il veicolo quando ci si ritrova a dovere frenare sull’asfalto bagnato, sapendo che lo spazio di frenata cresce in relazione alla velocità ed è influenzato dal tipo di asfalto.La classe di appartenenza (A – F) non è quindi un valore assoluto ma relativo perchè dipende dal tipo di vettura e dalla superfici estradale.

A che prestazioni corrispondono le classi di Aderenza sul bagnato?

ETICHETTA EUROPEA

ADERENZA SUL BAGNATO

La capacità di aderenza è quindi espressa nella scala da “A” a “F”, dove A indica il livello massimo e F quello minimo. Secondo i test di laboratorio fatti, la differenza fra un prodotto A e uno F può tradursi in un allungamento dello spazio di frenata del 30% (pari a 18 metri per una vettura lanciata a 80 km/H). La frenata è uno dei parametri ritenuti fondamentali per la catalogazione di sicurezza sui pneumatici da parte della UE perché rappresenta una delle condizioni di emergenza fra le più comuni e che più causano incidenti in Europa. Una ridotta aderenza a causa del bagnato è caratteristica di molte situazioni di guida in Europa, e offrire modelli di pneumatici altamente performanti in tale condizione è cruciale. Anche in questo caso è utile ricordare che, al di là dello sforzo dei produttori per fornire prodotti altamente performanti, è fondamentale che gli utenti mantengano in buone condizioni i propri pneumatici al fine di garantirne la miglior prestazione in frenata nel tempo. Se una gomma viene gonfiata correttamente, e si usura quindi in modo uniforme, le scanalature del battistrada favoriscono l’espulsione dell’acqua e lavorano più a lungo e più efficacemente.

Resistenza al rotolamento

La resistenza al rotolamento :

è una forza che agisce in direzione opposta a quella di moto, durante il rotolamento del pneumatico. A causa del peso del veicolo, il pneumatico si deforma nell’area di contatto con la superficie stradale. Questa deformazione induce perdite interne di energia, come accade ad una palla di gomma che cadendo non ritorna mai alla stessa altezza da cui è stata lanciata.

Il motore del veicolo deve fornire una forza per compensare la resistenza al rotolamento . Ciò contribuisce ad aumentare il consumo di carburante del veicolo. Orientativamente una riduzione del 6% della Resistenza al Rotolamento di un’autovettura può abbassare i consumi di carburante dell’1%.

Molti altri fattori contribuiscono al consumo di carburante di un veicolo: l’aerodinamica, il peso del veicolo, la tipologia di motore, la presenza di sistemi ausiliari come l’impianto di condizionamento, la pendenza della strada, lo stile di guida, il livello di pressione dei pneumatici, le accelerazioni o le generali condizioni di traffico.

La Resistenza al rotolamento di un pneumatico può essere espressa come una Forza (Newton) o un coefficiente (RRC). Il Coefficiente di resistenza al rotolamento è definito come la forza di rotolamento (N) divisa per il carico del pneumatico (kN) (in funzione delle condizioni di prova). Il vantaggio nell’utilizzo di un coefficiente consiste nel fatto che permette di confrontare con più facilità pneumatici progettati per essere montati su vetture differenti.

Fonte: Pneumaticisottocontrollo.it